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Autore Cinema di oggi, Cinema di ieri.
Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 06-09-2002 21:42  
e io in mezzo!

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 27-09-2007 alle 02:09 ]

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 06-09-2002 21:55  
io nn sarei così pessimista:certo ormai molti registi sono mediocri e nella media,ma altri portano la bandiera di questo fine-inizio secolo:pensa a Stone,allo stesso Spielperg(quello impegnato)a un grande come Sergio Leone,che all'alba degli anni 90 ci ha regalato un inestimabile perla.
In effetti,ripensandoci,il panorama registico di oggi qualitativamente offre poco,ma ci si accontenta.

Ma il Cinema nn è morto.Perchè il Cinema nn sono i Registi,il Cinema è la singola emozione che anche solo una pellicola ti offre e come dici tu ogni volta che si guarda una pellicola,queste emozioni ti attraversano,ti colpiscono,ti uccidono,ti feriscono.
E le emozioni nn possono morire,perchè sono dentro di noi.
Basta.Sto diventando patetico e probabilmente nn ho colto nulla di ciò che hai detto ma si fa quel che sì può

_________________
sono un bugiardo e un ipocrita

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 07-09-2002 02:22  


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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 08-09-2002 00:57  
"il cinema è morto"...
questa è la verità...?
forse si...
forse solo una frase sulla quale poggiare le proprie delusioni...
forse il cinema non è morto,è solo cresciuto,ha perso la sua innocenza...
il cinema è adulto,stanco,avido,negligente...
forse un giorno invecchierà e poco prima di abbandonarci per sempre,ci regalerà la saggezza di una vita vissuta nella negazione della sua purezza...
...

e penso al convulso di immagini che appaga la rabbia e coordina i pensieri...
il cinema di Jean-Luc Godard...
il cinema introspettivo,costretto a guardarsi dentro perchè si disprezza(Godard sarebbe fiero del significato criptico dell'uso del termine...)
un cinema cosciente,che riflette,pensante...e i suoi pensieri sono immagini,fotogrammi...
un cinema scomodo da interpretare su tutti i fronti,sia da chi non lo capisce(che lo accusa di saccente intellettualismo),sia da chi lo comprende(che lo accusa di crudeltà verso chi lo guarda)...
un cinema che o non ti considera o ti ferisce...

lo si potrebbe riassumere in una vera e propria filosofia,filosofia della quale la regia è feldele adepta...
una sorta di filosofia socratica calata nella regia cinematografica,dove l'ironia e la maieutica,la simulazione provocatoria che fa sorgere dubbi sulla propria identità,stimolando la ricerca di una personale verità,costruiscono il film. Godard,secondo me,è il Socrate del cinema.

le immagini che appaiono confuse e slacciate,sono in realtà meccanismi di un congegno sorprendente,volto a generare la concezione della società;abbattendo in questo modo la barriera tra realtà e finzione.

Godard oltrepassa i confini circoscritti del cinema stesso,il cerchio entro il quale si modella un film...
quello stesso cerchio da cui si tira fuori, nell'incessante processo di restrinzione...
il cerchio continua a stringersi,presto si chiuderà in se stesso...

Godard non è riuscito a sostenere la lotta per mostrare il mondo con semplicità,a causa della sua presuntuosa drasticità... drasticità che lo ha allontanato da quella stessa ricercata semplicità fino a confinarlo nella rabbia dello spettatore.

io nutro una passione sommessa per questo regista perchè quando guardo i suoi film credo nell'amore...l'amore godardiano.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 08-09-2002 01:42  


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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 08-09-2002 01:55  
...
magari verrà inghiottito dal buio...
Godard sarebbe felice...
qui è come se stazionasse nell'espressione cinematografica pre '68...preferirebbe il buio...

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 09-09-2002 22:47  


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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 11-09-2002 02:40  
scrivevo poco sopra che Godard non ha regole...
ecco cosa dice Godard a proposito di "Fino all'ultimo respiro" e del suo montaggio:

"Mi ricordo molto bene come è stato inventato questo famoso montaggio che oggi si utilizza nei filmini pubblicitari: si sono prese tutte le inquadrature e, sistematicamente, si tagliava quel che si poteva tagliare, cercando di salvaguardare un minimo di ritmo. Per esempio, c'era a un certo punto una sequenza di Belmondo e della Sebergin automobile; era stata fatta un'iquadratura sull'uno e inquadratura sull'altra, mentre si parlavano. E quando siamo arrivati a questa scena, che andava accorciata come tutte le altre, abbiamo giocato a testa e croce con l'addetta al montaggio; abbiamo detto:" Piuttosto che accorciare un pò l'una e un pò l'altra, e fare piccole inquadrature brevi su tutti e due, accorciamo di quattro minutiil pezzo e tagliamo tutta l'inquadratura o dell'uno o dell'altra" Abbiamo tirato a sorte Belmondo e la Seberg, ed è rimasta la Seberg. Si fa proprio così, voglio dire...Non è né meglio né peggio. Il principio è fare quel che si può"
Tutto questo perchè il film che originariamente durava due ore e mezzo doveva essere ridotto e portato ad un'ora e mezzo.
Questo è Godard.
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 12-09-2002 01:00  
"quando ho fatto Fino all'ultimo respiro per me era il risultato di dieci anni di cinema. fino ad allora avevo fatto dieci anni di cinema, senza mai fare cinema, soltanto tentando di farne. Ho cominciato il cinema intorno ai venti-ventun anni, senza farne, giusto nella mia testa, leggendo delle riviste, roba del genere..., come quando sei giovane, e ti appasioni per questo o per qulla cosa. Insomma, voglio dire che ho fatto Fino all'ultimo respiro dopo dieci anni di cinema che in realtà non era tale. Eppure, erano già dieci anni di cinema"


_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 13-09-2002 00:53  
non ritengo appropriato il termine "innovatore stilistico" attribuito spesso a jean-luc godard,è riduttivo,compendiato...un comodo tentativo di contestualizzazione...
la realtà è che Godard,a modo suo,ha rivoluzionato l'intero metodo registico,trascinando al suo seguito un bagaglio di stili cinematografici,per vuotarlo con rabbia scaraventandoli sul set...
l'espressione del cinema godardiano non si limita all'esposizione concettuale ma incede in modo distruttivo nella struttura filmica,radendo al suolo l'espressione cinematografica convenzionale.

il cinema di Godard è la macchina da presa a mano che si aggira nei set cinematografici...
quella macchina che ci nutre di informazioni lontane da quelle che possono essere la storia o il dialogo,ma vicine a quello che asserisce un documentario.

per molti aspetti il linguaggio cinematografico di Godard resta ancora sconosciuto,nonostante la schiettezza,Godard sfugge all'ermeneutica in modo spontaneo e svincolato;spingendosi alla repressione delle note capacità registiche a favore di questa causa...a favore di un chiaro intento dimostrativo,tendendo la mediazione effimera tra il documento e il filone narrativo...mettendo in tensione il filo conduttore della rappresentazione scenico-tematica,che si spezzerà definitivamente nel '68...

in fondo il percorso cinematografico di Godard non è altro che un complicato manuale,da cui trarre preziosi spunti autobiografici...
Godard è il sunto di tutti gli avanzi documentati nei suoi film,le maschere di un uomo strappate via una alla volta,film a film,fino alla nudità,coperta da un unico velo di complessità interpretativa...

da "a bout de souffle" a "sauve qui peut(la vie)",Godard ha sacrificato se stesso per il cinema,e oggi gurdare un suo film fa male...
con lo stesso dolore contemplativo che un apostolo prova a cospetto di Cristo sulla croce..

[ Questo messaggio è stato modificato da: mallory il 13-09-2002 alle 00:56 ]

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-09-2002 09:56  
Ten minutes older - The cello: Dans le noir du temps
vedendo tutti gli episodi ho finito per confondere le citazioni che vengono fatte nel film di Schlondorf con le immagini di Godard. Ma si è trattato di un sublime lapsus freudiano.
Schlondorf cita Agostino e le sue riflessioni sul tempo.
Agostino dice: il tempo passato e futuro non esiste, o meglio, esiste solo nel presente perchè è nel presente che lo pensiamo. Nel tempo presente noi pensiamo al tempo passato che chiamiamo memoria e pensiamo al tempo futuro che chiamiamo attesa. Il tempo presente invece è osservazione.
Queste riflessioni erano nel corto di Schlondorf, ma, leggendo i vostri interventi su Godard, con un'operazione sfacciatamente freudiana, il mio cervellino le ha trasferite su Godard.
Godard e il suo lavoro: è un cinema della memoria e dell'attesa, che si trasfigura nella sofferta osservazione del presente.

_________________

Si fossi foco arderei lo mondo
si fossi vento lo tempesterei...

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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-09-2002 17:49  
...non conosco bene il cinema di Godard nonostante ami molto la "nouvelle vague" per ragioni puramente pratiche, la grande difficoltà di trovare adesso i suoi film...dei tanti ceh ha girato ho avuto al fortuna di vedere solo "Fino all'utimo respiro" e "prenom Carmen".
Entrambi mi hanno aiutato a capire quanto il cinema contemporaneo deve a quel periodo della cinemaografia francese e a lui in particolare.
Potendo permettermi di sconfinare in un campo che conosco meglio direi che Godard e la Nouvelle Vague sono stati per il cinema quello che Monet e L'impressionismo sono stati per la pittura e non credo che il paragone sia azzardato.
Tecnicamente gli impressionisti erano arrivati con l'istinto ad attuare scelte che movimenti pittirici successivi teorizzarono e inquadrarono in schematizzazioni e stilemi, proprio come le tecniche di motaggio sperimentate da Godard vennero successivamente perfezionate e riutilizzate da tutti i cineasti successivi.
Le famose tecniche di "over-lapping" e "jump-cut" da lui largamente utilizzate sono diventate la firma di alcuni dei registi indipendenti più promettenti dell'ultimo decennio (Tarantino, Singer, Crowe)

...e al di la di qualunque altra considerazione "all'ultimo respiro" è senza dubbio uno dei capolavori assoluti della storia del cinema; efficace, emozionante, con Jean Paul Belmondo assolutamente perfetto...

[ Questo messaggio è stato modificato da: missGordon il 14-09-2002 alle 00:52 ]

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 14-09-2002 16:53  
quote:
In data 2002-09-13 17:49, missGordon scrive:
...non conosco bene il cinema di Godard nonostante ami molto la "nouvelle vague"


Devi assolutamente vedere "Questa è la mia vita": la scena in cui la protagonista si commuove assistendo alla proiezione de "La passione di Giovanna D'Arco" di Dreyer, fa venire i brividi... una delle scene più intense di Godard, insieme a quella della tazzina di caffé in "Due o tre cose che so di lei".
_________________
"La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età" (Proust)


Il sito della mia personalissima rivoluzione: http://www.vueling.com

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Satine

Reg.: 12 Lug 2002
Messaggi: 822
Da: Paris (es)
Inviato: 14-09-2002 17:34  
Ecco, questo è uno di quei post che, leggendo, mi fa sentire davvero un'ignorante di prima categoria.....
Vi ammiro, davvero, Mattia, Mallory, scrivete (molto bene)con decisione di cose che conoscete davvero, il vostro cervello funziona alla grande e di certo siete due persone con cui parlare sarebbe davvero un'arricchimento.
Vi ringrazio anche solo di questo post, e di tutti quelli che scriverete, spero di imparare qualcosa da voi.....

Tanto x cominciare.... potreste consigliarmi un film del regista di cui parlate, x farmi un'idea?
_________________
"...but love is not a victory march... it's a cold and it's a broken hallelujah..."

*Satine*

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Rivole

Reg.: 02 Lug 2002
Messaggi: 729
Da: Londra (es)
Inviato: 14-09-2002 17:48  
quote:
In data 2002-09-13 17:49, missGordon scrive:
Potendo permettermi di sconfinare in un campo che conosco meglio direi che Godard e la Nouvelle Vague sono stati per il cinema quello che Monet e L'impressionismo sono stati per la pittura e non credo che il paragone sia azzardato.
Tecnicamente gli impressionisti erano arrivati con l'istinto ad attuare scelte che movimenti pittirici successivi teorizzarono e inquadrarono in schematizzazioni e stilemi, proprio come le tecniche di motaggio sperimentate da Godard vennero successivamente perfezionate e riutilizzate da tutti i cineasti successivi.
Le famose tecniche di "over-lapping" e "jump-cut" da lui largamente utilizzate sono diventate la firma di alcuni dei registi indipendenti più promettenti dell'ultimo decennio (Tarantino, Singer, Crowe)


[ Questo messaggio è stato modificato da: missGordon il 14-09-2002 alle 00:52 ]



non credo che l'esempio degli impressionisti sia molto adatto. l'ultima mostra degli impressionisti è del 1886, e con quella data il movimento si è chiuso in se stesso, incapace di offrire quello che alcuni artisti sono riusciti a fare pochi anni dopo. se la pittura moderna deve qualcosa all'impressionismo allora è a quelli che sono venuti subito dopo che bisogna guardare, più che Monet è stato Seurat ad inaugurare il '900, o almeno l'atteggiamento riflessivo ed analitico della pittura che ha se stessa come oggetto. se consideriamo il cinema di Godard come una pratica costante di lavoro sul cinema in quanto tale, rivolta ai suoi mezzi e alle sue possibilità, allora credo che l'esempio di Seurat sia più adatto.

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